Sterrati tra i boschi, risate, sole e poi pioggia, antichi borghi e natura incontaminata. L’edizione zero della Geogravel Tuscany è stata molto più che un test, trasformandosi in un'epica giornata con gli amici, proprio nello spirito del gravel autentico, con dei classici fuori programma che hanno reso tutto ancora più emozionante. Alla domanda “È da rifare?” viene naturale rispondere sì, assolutamente sì.
La mattina di un weekend iridato
Pomarance è uno di quei posti dove trovi subito gli amici giusti, quelli che ridono alle stesse battute, che si danno appuntamento al bar dopo l’uscita di sei ore e soprattutto che non smettono mai di essere curiosi, di esplorare sentieri sui quali ancora non hanno pedalato. Impossibile pensare ad un luogo migliore dove far partire la GeoGravel Tuscany che, in fondo, è una lunga, pazza, divertente uscita con gli amici per godersi la natura nel suo aspetto più verace. Pochi piani, molto entusiasmo.
Sono le otto e mezza di mattina, il sole cerca di smentire le previsioni più nere e il gruppo dei primi pionieri di questa avventura si riunisce all’area camper e - specificatamente - attorno ad uno smartphone con la diretta sui Campionati del Mondo. In Australia le ragazze stanno correndo per l’oro e la deformazione professionale quasi ci costringe a guardare gli ultimi chilometri con il fiato sospeso. Si sa, con i mondiali diventiamo tutti un po’ tecnici. Su tutti - naturalmente - c’è Paolo Bettini che però, dopo aver visto il finale, non vuole perdere tempo.
Si parte.